Osservatorio Bibliografico della Letteratura Italiana Otto-novecentesca

Giacomo Manzù, David, 1939‐1940.
Giacomo Manzù, David, 1939‐1940.
Oblio, XIII, 47
saggi

Tommaso Mozzati


Pasolini, Longhi e il David di Manzù: dibattiti bolognesi, llengua furlà

L’articolo si propone di ricostruire il contesto intellettuale che portò Pier Paolo Pasolini a inserire, al cuore della sua prima raccolta di versi (Poesie a Casarsa, uscita nel 1942), il componimento Per il “David” di Manzù, omaggiante una fra le più celebri opere della giovinezza dello scultore bergamasco. Il contributo ne riconduce la vena ecfrastica alla lezione di Roberto Longhi, legando quest’esperimento ad alcune prove più tarde, dedicate a Picasso o a Carlo Levi, ad Anna Salvatore o a Renato Guttuso, influenzate similmente dalla lezione dello storico dell’arte piemontese (che di Pasolini era stato docente presso l’Università di Bologna).

The article examines the intellectual background that led Pier Paolo Pasolini to include, at the core of his first poetic collection (Poesie a Casarsa, published in 1942), the compositon titled Per il “David” di Manzù, a homage to one of the most famous early works by the Bergamesque sculptor Giacomo Manzù (1908-1992). Using this context, the contribution traces Pasolini’s ekphrastic vein back to the lessons of his former professor at the University of Bologna, Roberto Longhi (1890-1970), linking this early experiment to later compositions dedicated to Picasso or Carlo Levi, to Anna Salvatore or Renato Guttuso

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