Osservatorio Bibliografico della Letteratura Italiana Otto-novecentesca

Anna Dolfi

Anna Dolfi, professore emerito dell’Università di Firenze, è Socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Tra i maggiori studiosi di Leopardi, leopardismo, ermetismo, narrativa e poesia del Novecento (del 2014 il suo Caproni, la cosa perduta e la malinconia), ha progettato e curato volumi di taglio comparatistico dedicati alle “Forme della soggettività” sulle tematiche del journal intime, della scrittura epistolare, di malinconia e malattia malinconica, nevrosi e follia, alterità e doppio nelle letterature moderne, e raccolte sul tema dello stabat mater, la saggistica degli scrittori, la riflessione filosofica nella narrativa, il non finito, il mito proustiano, le biblioteche reali e immaginarie, il rapporto tra  notturni e musica, letteratura e fotografia, ebraismo e testimonianza. Dopo due libri su Tabucchi (Antonio Tabucchi, la specularità, il rimorso, 2006; Gli oggetti e il tempo della saudade. Le storie inafferrabili di Antonio Tabucchi, 2010), ha curato per Feltrinelli il libro postumo dello scrittore (Di tutto resta un poco. Letteratura e cinema, 2013). Del 2022 il suo Antonio Tabucchi e as Geometrias da Ficção. Su Bassani (a partire dal giovanile Le forme del sentimento. Prosa e poesia in Giorgio Bassani, 1981 e da un’edizione dell’Airone, Madrid,1995), imprescindibili i suoi libri che ne leggono l’intera opera alla luce della malinconia e delle strutture e proiezioni dello sguardo (Giorgio Bassani. Unascrittura della malinconia, 2003; Dopo la morte dell’io. percorsi bassaniani “di là dal cuore”, 2017) e, per Feltrinelli, la sua edizione genetica e commento delle Poesiecomplete (2021). 


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