Anna Dolfi professore emerito dell’Università di Firenze, è Socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Tra i maggiori studiosi di Leopardi, leopardismo, ermetismo, narrativa e poesia del Novecento, ha progettato e curato volumi di taglio comparatistico dedicati alle “Forme della soggettività” sulle tematiche del journal intime, della scrittura epistolare, di malinconia e malattia malinconica, nevrosi e follia, alterità e doppio nelle letterature moderne, e raccolte sul tema dello stabat mater, la saggistica degli scrittori, la riflessione filosofica nella narrativa, il non finito, il mito proustiano, le biblioteche reali e immaginarie, il rapporto tra notturni e musica, letteratura e fotografia, ebraismo e testimonianza. Dopo due libri su Tabucchi (Antonio Tabucchi, la specularità, il rimorso, 2006; Gli oggetti e il tempo della saudade. Le storie inafferrabili di Antonio Tabucchi, 2010), ha curato per Feltrinelli il libro postumo dello scrittore (Di tutto resta un poco. Letteratura e cinema, 2013). Su Bassani (a partire dal giovanile Le forme del sentimento. Prosa e poesia in Giorgio Bassani, 1981 e da un’edizione dell’Airone, Madrid,1995), imprescindibili i suoi libri che ne leggono l’intera opera alla luce della malinconia e delle strutture e proiezioni dello sguardo (Giorgio Bassani. Una scrittura della malinconia, 2003; Dopo la morte dell’io. percorsi bassaniani “di là dal cuore”, 2017). In preparazione per Feltrinelli una sua edizione commentata delle Poesie bassaniane. saggi - Giorgio Bassani e le leggi razziali. Rappresentare la storia tra memoria e testimonianza - Oblio, IX, 36
saggi - Giorgio Bassani e le leggi razziali. Rappresentare la storia tra memoria e testimonianza - Oblio, IX, 36